Non offendetevi, signori maschietti, per fortuna rari, che passate per queste lande. Alle volte noi donnine abbiamo bisogno di condividere certe cose. E visto come reagite la maggior parte delle volte in certe occasioni, mi sembra meglio precisarvi dall'inizio che fareste bene a girare al largo, non vi perdete niente, non vi preoccupate.
Siete ancora lì?
Vi avverto che, dopo il titolo ed il preambolo, ogni commento schifato dai portatori sani di pene sarà cestinato come spam!
Vediamo se adesso ha funzionato...
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Allora... mi è preso lo sghiribizzo di parlare della tortura ultima della donna, il ciclo mestruale. Quello che certi uomini (quindi esentati per natura) romantici vedono come "una delle bellezze del mistero di essere Donna".
(ecco... se è una di quelle volte in cui il ciclo è di quelli dolorosi da stroncare un cavallo, e state tipo piegate in sedici coi crampi ed una flebo di antiemetico - figurata -, come è capitato a me l'ultima volta che un maschietto mi ha fatto questo discorso, suppongo che la bellezza del mistero di essere Donna glie l'avete ficcata su dritta per il... grugno...)
Io non ho ancora capito perché ogni tanto sono in forma come la vispa Teresa (ed altrettanto saltellante), ed ogni tanto vorrei che una pressa per il cemento mi passasse sopra un paio di volte, tanto per farla finita. Non ho idea del perché tanta differenza. Un po' penso possa dipendere da fattori ambientali (tipo temperatura, cambio di stagione...), un po' dallo stress... e un po' dalla Danza. Quando sto facendo il corso, i dolori sono meno.
Assolutamente ininfluente, per me, è l'uso dei farmaci. Mi è capitato pure di prendere il buscopan in fiale (quello da iniezione) per bocca, senza altro risultato che non nausearmi anche del sapore. L'unica cosa che mi fa effetto è lo zenzero, ed ormai giro con in borsa un paio di pacchetti di gelatine allo zenzero di quelle bruciapapille, inscatolate in una lattina portasigarette (il che genera simpatici equivoci, visto che io non fumerei neanche sotto tortura...). Per me, quindi, le aziende farmaceutiche, anche da questo punto di vista, potrebbero tutte andare a farsi friggere.
Discorso analogo quello degli assorbenti.
NON parlerò dei tamponi. Li odio. Semplicemente.
Quelli esterni mi stanno cordialmente antipatici. Intanto, dopo una settimana che ci giri, specie in estate, devi cospargerti di ossido di zinco manco un neonato, cosa scocciante da morire. Poi, non ho ancora capito perché, si arrotolano. Si divincolano. Pensi di vere un pezzo di materia inerte, invece è un'anguilla. Ti alzi dalla sedia e scopri che una parte col collante ha stretto amicizia con qualcosa che non è il tessuto delle mutande (e se ti va proprio male, non sono neanche i pantaloni... ahio...). Altrimenti il collante non attacca proprio, se non quando è il momento di cambiare l'aggeggio vecchio, che si aggrappa alle mutande come una cozza allo scoglio. Ci sono state diverse rotture, così (sia di assorbenti, che di mutande, che di ovaie).
Pare che adesso io abbia trovato un'alternativa per me valida. Sottolineo il "per me", non voglio parlare per nessun'altra.
Si tratterebbe di una coppetta in silicone, chiamata Mooncup, di fabbricazione britannica. La via di mezzo tra un tampone ed il Graal, però morbido. Si inserisce dentro, e se hai i muscoli del pavimento pelvico ben allenati, non esce niente. Ogni tot va svuotata, sciacquata (magari con del sapone) e reinserita... io che sono paranoica lo faccio ogni volta che vado in bagno, ma può stare da 4 ad 8 ore, a seconda del flusso. Col fatto che ogni volta sembra che perdiamo litrate di sangue, ma in realtà sarebbe una tazzina da caffè, suppergiù, non è neanche una cosa immensa. La sto provando anche per dormire, e me ne dimentico, tutto qui. Di buono ha che ne basta una per una caterva di tempo, o finché si danneggia, o se proprio ti va male se "cambi misura" (tipo dopo un parto)... Il risultato è anche mediamente ecologico, specie se uno pensa alle edificanti immagini delle nostre spiagge dove assorbenti galleggianti si depositano sul litorale, sognando le assurde pubblicità di paracadutiste e gente che fa la ruota.
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...in effetti, a rileggerlo, forse dovrei vietarlo anche alle donnine...