mercoledì 9 gennaio 2013

Una voce per chi è senza voce

Sono sinceramente, sentitamente, assurdamente, incontrollabilmente STUFA.
 
 
Stufa di una società che vede le donne come esseri viventi di serie B.
 
 
Stufa di leggermi la trilogia Millennium, "Donne che corrono coi lupi", ed altri libri e riviste che dovrebbero farmi crescere dentro, e poi trovare sui giornali che le donne continuano ad essere trattate come oggetti, prese, rivoltate come pedalini, sequestrate, torturate, stuprate, private di ogni dignità, uccise.
 
 
Sono stufa di dovermi sempre difendere dalla società e dai pensieri.
 
 
Sono stufa di sentire "Eh, ma certo in India e Pakistan eccetera queste cose succedono in continuo", perché non è solo lì. E' nei paesi latinoamericani come in Africa, è in Cina come in Australia, ed anche nella nostra civilissima Europa, anche proprio qui, in Italia, dove troppi uomini si ritengono i proprietari delle donne, e troppi preti aprono la bocca per fare uscire il fiato di altre zone corporee.
 
 
Sono stufa di essere sola per non essere male accompagnata. Di non potermi sentire libera di portare una gonna sopra il ginocchio o la canottiera in estate, di non potermi truccare anche per andare al lavoro perché "chissà cosa pensano i miei pazienti uomini".
 
 
Sono stufa di dovermi valutare di meno.
 
 
Questa raccolta firme di Avaast è qualcosa, ma è troppo poco, ancora. E' la testa della gente, che deve cambiare. E non solo quella degli uomini.
 
 
Perché, siamo seri, anche il più stronzo degli uomini esistenti sulla faccia della terra ha avuto una madre. E lei com'era?
 
 
Cominciamo dalla nostra testa. Cominciamo da noi stessi, da noi stesse, cerchiamo di "essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo", come diceva il mai abbastanza compianto Gandhi. In questa ed in altre cose. Ma cominciamo da questa.
 
 
Abbiamo bisogno di recuperare la nostra dignità, a prescindere da sesso, razza, religione, idee politiche, livello di istruzione, sessualità eccetera. Ce n'è bisogno. Per noi esseri umani.
 
 
 
 
 

6 commenti:

Pentacontarca ha detto...

Ti riporto questo piccolo scritto sulla condizione della donna a Sparta:
Spartan women enjoyed a status, power and respect that was unknown in the rest of the classical world. They controlled their own properties, as well as the properties of male relatives who were away with the army. It is estimated that women were the sole owners of at least 40% of all land and property in Sparta. The laws regarding a divorce were the same for both men and women. Spartan women received as much education as men, as well as substantial amount of physical education and gymnastic training. They rarely got married before the age of 20, and unlike Athenian women who wore heavy, concealing clothes and were rarely seen outside the house, Spartan women wore short dresses and went where they pleased.
Women, being more independent than in other Greek societies, were able to negotiate with their husbands to bring their lovers into their homes. According to Plutarch in his Life of Lycurgus, men both allowed and encouraged their wives to bear the children of other men, due to the general communal ethos which made it more important to bear many progeny for the good of the city, than to be jealously concerned with one's own family unit. However, some historians argue that this 'wife sharing' was only reserved for elder males who had not yet produced an heir. For this reason, Plutarch claims that the concept of "adultery" was alien to the Spartans, and relates that one ancient Spartan had said that it was as possible to find a bull with a neck long enough to stand on a mountain top and drink from a river below, as to find an adulterer in Sparta. A modern view holds that bisexual relations were commonplace among Spartan women, and it was considered acceptable for married women to have affairs with unmarried girls in their prime.

Kurandera ha detto...

OK, deciso. Chiederò la cittadinanza spartana.
Resta solo da ritrovare la città.

Pentacontarca ha detto...

Taranto! E' una città fondata dagli Spartani, se non lo sapevi.

Occhio però che tutto questo accadeva solo se nascevi Spartiata, perchè se eri una Ilota potevi essere picchiata, uccisa, violentata e schiavizzata a piacimento. Paradossale vero?

Kurandera ha detto...

Ni. Nel senso, l'umana natura è sempre stata strana.

Comunque, leggere te e pensare a Robert Graves per me ormai sta diventando un tutt'uno. Stimotti tanto :)

Pentacontarca ha detto...

Non merito tanto. Forse qualche anno fa sì, allora ero una fucina di sapere del mondo antico. Potevo affrontare temi su egizi, etruschi, sumeri, achei, greci e romani così come la gente oggi è solita fare con lo sport o il gossip.
Ora sono bello che rimbambito ;)

Kurandera ha detto...

...il giorno in cui TU sarai rimbambito, IO sarò stata sepolta da 20 anni!!!!!!!!! :P