mercoledì 27 ottobre 2010

Gianna gianna gianna!!!!!!!


Ieri pioveva. Ha piovuto in più riprese, da pioggerelline fine a veri e propri goccioloni.

Oggi, è venuta la gianna.

Che, per i non romani, ovvero la stragrande maggioranza, è la tramontana.

Pertanto, chi mi ha vista per strada ha visto una tipa lunga, le mani ficcate in tasca, zompettante allegramente nel tentativo (vano) di aumentare la temperatura corporea.

Mi sarei potuta definire un "semifreddo di Kurandera".

Non so a che ora si sia alzato il vento... ma quando sono uscita di casa, al tenero orario delle 7 di mattina (era NOTTE!!!!!!!!!!!), c'era già...

In compenso, aveva spazzato via tutte le nuvole, rendendo il cielo terso in una maniera incredibile... ed assistere alle prime luci dell'alba in queste condizioni è stato affascinante...

Comunque, se tutto va bene, la gianna dovrebbe andarsene tra tre giorni... in media, dura così...

(che poi, "gianna" mi ha sempre fatto ridere... mi ricorda Rino Gaetano!!!! )

lunedì 25 ottobre 2010

E no, dai!!!!!!!!!!!!!!


Ok, perfetto. Me la sono cercata.

Ho ignorato troppi segnali, dai...

Però, razza di cattobigotto fascio nostalgico neonazi ed idolatra di Papa Pio Tutto, questo non mi sembra un motivo sufficiente per sparare a raffica le tue idee preconcette, trite e ritrite, e decisamente degradanti...

 O cercavi di indurmi a spezzarti il braccio?

Per fortuna, sono una professionista, IO!!

Certo, però, che la spilletta nazista potevi risparmiarmela...

giovedì 21 ottobre 2010

Floating

Quando l'anno scorso, per ovviare alla mia immobilità, mi sono segnata al corso di Yoga tenuto da un caro amico di famiglia, non immaginavo che le conseguenze sarebbero state così... bizzarre...


Dal punto di vista fisico, non ho notato grandi cambiamenti, sono sempre rigida uguale... a parte che qualcuno mi dice che sembro più alta... però...


Prima ho ricevuto le "visite notturne" cui ho accennato diversi post fa (non chiedetemi di interlinkare).


Poi una sorta di visioni.


Oggi sono già due ore e spicci che non riesco a scendere a terra. Sto galleggiando alla grande, mentalmente parlando. E da questa postazione precaria, ho cominciato con la Squala un discorso assurdo su pietre e cristalloterapia, energie e da dove attingerle, giri vari di parole e... boh... forse le ho insinuato il dubbio...


...almeno quello sulla mia sanità mentale...


Tralasciando questi discorsi, comunque, i primi due giorni di Febbraio all'Auditorium ci sarà uno spettcolo piuttosto particolare, almeno dalla descrizione. Si intitola "Play", ed è uno spettacolo di danza interpretato da Sidi Larbi Cherkaoui, uncoreografo e danzatore belga-marocchino, e Shantala Shivalingappa, una danzatrice indiana... quanto mi piacerebbe andarciiiii!!!!!!!!! (solo, l'Auditorium costicchia, e non poco...)

mercoledì 13 ottobre 2010

Tante teste, tanti stili

Il CONI cerca, in tutti i modi, di classificare la Danza del Ventre, così come ha fatto con altri stili di danze. Da una parte, devo dire che è un intento lodevole... dall'altra, credo si possa considerare pressoché vano. Se varie danze sono codificabili, tipo gli standard, i latini, i lisci e compagnia, certe altre sfuggono a questa catalogazione, e questo è valido per la hula, per le danze tribali, e per la Danza del Ventre. C'è poco da fare.


La danza del ventre possiede già di suo un'infinità di stili. Basta pensare al Baladi, al Saidi, alla Raqs Sharqi, alla danza con la melaya, allo stile cabaret (quello che si vede in televisione...), poi il Tribal Fusion e l'ATS... poi, ciascuno può interpretarla come vuole... c'è chi l'ha resa metallara, chi gotica, chi ha danzato sopra a Mozart... e chi più ne ha più ne metta... se poi si considera che, volenti o nolenti, NON esistono nomi per i vari passi, quindi ogni cosa viene chiamata in un modo diverso da insegnante ad insegnante, né esistono veri nomi per gli stili (per dire, Baladi vuol dire "del popolo"... ma non è uno stile popolare!), questa del CONI è una specie di Mission Impossible senza nemmeno Tom Cruise...


Secondo me, la vera strategia è vedere tutto, provare tutto, studiare con tanti insegnanti (sì, tanti... pure gli uomini danzano... non lo sapevate???), ed alla fine creare il proprio stile. Io, per esempio, so che potenzialmente farei una danza piuttosto ibrida, visti quanti generi musicali mi piacciono... però, ovvio, prima dovrò studiare ben bene!


domenica 10 ottobre 2010

...?

Per favore, ditemi che anche a voi ogni tanto capita, mentre vi state beatamente preparando una domenica mattina, di dover mollare tutto, mettere una vestaglia lunga (la mia è in pile, rossa - molto natalizia... e non amo molto il rosso... - e di dimensioni decisamente "abbey something"), ed uscire in giardino a caccia di una dentiera...



Sembra che alle 5 del mattino il badante di un mio vicino, un filippino che di sicuro in una vita precedente faceva il lanciatore di baseball, abbia, come al solito (???), vuotato al lancio un bicchiere d'acqua. Senza essersi accorto che dentro c'erano i suoi denti superiori.


Tanto per cominciare: ma tu i denti li tieni in un bicchiere sul davanzale? E il bicchiere lo svuoti così, al lancio, sul mio giardinetto???


In pratica, vicino e Barbapapà, quindi vicino e badante angosciato (sembra che non sia proprio uno scherzetto, economicamente parlando, una dentiera...), quindi in aggiunta la Squala che ha visto le devastazioni fatte dai signori di cui sopra ed ha deciso, in piena fase di ricerca, di dare una sistemata alla striscia di terra, hanno invaso i miei spazi personali, agli Inferi, in un momento in cui è già tanto se io riesco a fare un discorso coerente... purtroppo, a lorsignori sembrava impensabile il fatto che, essendo io in pigiama e vestaglia, avrei preferito che rimandassero le ricerche dei preziosi denti al post-abluzioni...


Comunque, alla fine la dentiera è stata ritrovata.


Nel giardino del numero civico seguente.


L'ho detto. Quell'uomo doveva essere un lanciatore.


venerdì 8 ottobre 2010

Get off of my cloud!!!!!

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Ogni tanto mi capita di pensare... ("Pericoloso!", direte voi... ha ha ha... chissà perché vi immagino sempre piuttosto spiritosi...). In genere questi momenti di riflessione avvengono sempre in occasioni particolari, del tipo quando il sonno mi trascinerebbe via ed ho bisogno di aggrapparmi a qualsiasi cosa pur di non crollare in autobus (vi ricordo, io sono quella che è stata capace di entrare in ase REM, in bus, in piedi...).


Va beh, comunque, oggi la mia riflessione ha avuto un carattere diverso dal solito. Il motivo è semplice: la causa scatenante è stata un gruppo di ragazzini, tutti maschi, suppongo delle medie (per quanto, per la terminologia usata, l'abbigliamento e la dotazione di piercing e orecchini con zirconi, sembrava volessero fare finta di essere più grandi...).


I suddetti, saranno stati sei, massimo otto, hanno cominciato a berciare in una maniera allucinante. Prima perché uno aveva timbrato il biglietto (notoria spesa inutile, ovviamente, no?), poi si sono messi a parlare di abbonamenti e di come aggirare i controlli usando per più persone lo stesso abbonamento (eccerto... i soldi per i zirconi sintetici sì, ma per la tessera del bus è troppo...), infine hanno deciso che il divertimento del pomeriggio sarebbe stato rubare un carrello della spesa per poi lanciarlo giù per una discesa, ovviamente carico, per vantarsi di chi avrebbe ottenuto i lividi più grossi.


Il fulcro del ragionamento, una volta che sono scesi per attuare il loro darwiniano progetto (eliminazione degli individui con geni difettosi... se questi soggetti non meritano un Darwin Awards, io non so chi lo merita...), è stato questo: perché nessuno gli ha detto di piantarla e fermarsi a riflettere? Perché non l'ho fatto io???


Voglio dire... ok, sono cretini, ma sono esseri umani. Evidentemente sono stati parcheggiati davanti a mamma TV quando erano piccoli ed è già tanto che non si sono buttati fuori dalla finestra credendosi Pokèmon... oppure che frequentino (più o meno...) la scuola...


Mi è venuto il dubbio che io non abbia cercato di dargli una calmata perché non me ne frega assolutamente nulla... e questo è grave, perché invece dovrebbe fregarmene... cavolo, sono esseri umani, pure se cerebralmente compromessi!!!!


L'alternativa è che non l'abbia fatto per non sentirmi dare della "vecchia rompicoglioni", cosa anche questa plausibile...


L'opzione numero tre, è che stavo sulla mia nuvoletta, e non volevo condividerla con altra gente, quindi sono stata ben felice che scendessero...


...ommioddio... non mi starò borghesizzando?????????



venerdì 1 ottobre 2010

Friends will be friends

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=QIKBq9TeFlw&fs=1&hl=it_IT&rel=0&color1=0xe1600f&color2=0xfebd01&border=1]


Eh... mi verrebbe da dire "che periodo del ca...spio"...


(inteso non come mare, ma come tentativo di educazione...)


Tutti, dico TUTTI i miei amici stanno passando un brutto periodo.


BBB con quell'imbecille, Flanger mollando il lavoro...


Oggi mi è arrivata una notizia in più, riguardante Andrew, il mio amico vampiro.


Non lo scrivo qui perché rispetto il suo dolore, ma è stato uno shock tremendo per me, figuriamoci per lui...


In questi momenti, lo confesso, mi sento più che altro impotente. Cerco di stare vicina, nel mio piccolo. Cerco di fare la buffona, perché la risata è la cosa più preziosa che abbiamo, la vera vittoria su paura, dolore, morte... cerco, insomma, di essere una brava amica... più di tanto, non so se ne sono capace. Mi ci metto da sola, poi mi sembra che le aspettative su di me siano troppe...


E poi mi rendo conto che solo io ho aspettative su di me, e che in realtà la mia semplice vicinanza è già qualcosa.


Il mondo è fatto di vicinanze, di isole che sembrano staccate ma in realtà hanno tutte la stessa matrice rocciosa. Troppo spesso ce ne dimentichiamo... ma un sorriso, un abbraccio, una parola di conforto in un momento in cui qualche pilastro della tua vita salta, fanno già tanto.


Forse mi dico queste parole solo per consolarmi di non poter fare di più...


Ma forse davvero, stasera, sono abbastanza aperta da abbracciare tutti i miei amici, e tutti i loro amici, e così a catena fino ad abbracciare tutto il mondo...


Joe Cocker cantava parole dei Beatles rese davvero sue, di come ogni cosa fosse possibile con un piccolo aiuto dei nostri amici.


Ecco. Stasera soprattutto voglio crederci.


Un abbraccio a tutti i passanti che, per un motivo o per un altro, stanno male. Siamo tutti amici...