domenica 24 febbraio 2013

Resoconto

Chi è aggiornato sa, o dovrebbe sapere, o avrebbe dovuto sapere ma se l'era scordato, o (ok, la pianto...), che ieri ho festeggiato il mio compleanno.
 
 
Festeggiato, non compiuto, nota per i miei adorati distratti :)
 
 
Questo vuol dire che da venerdì sono stata presa dalla frenesia del pianificare (cosa che, come vedrete più avanti, occlude le menti), e dalla necessità di acquistare l'acquistabile per far stare bene gli ospiti.
 
 
I progetti erano in grande. Ho affittato una sala, ingaggiato un gruppo di musicisti di folk irlandese (inizialmente avevo invitato il percussionista, poi la cosa mi è sfuggita di mano... ma più che volentieri!), ho preso la birra (vedasi post precedente), ho comprato delle patatine speciali che ormai trovi solo se sai dove andare a caparle... robetta così. Ed ho invitato tanta, tanta gente.
 
 
Oggettivamente, alcuni li ho invitati senza grosse speranze, visto che difficilmente avrebbero potuto coprire la distanza che c'era per una festa... altri mi hanno sorpresa, riuscendo ad unire le elezioni alla possibilità di festeggiare (cosa che era in origine voluta, ma è bello che sia stata colta ^^); altri ancora avevano aderito, ma si sono ritrovati per cause di forza maggiore (aka. febbri, problemi familiari etc.) a non poter intervenire, ed a loro va tutta la mia simpatia e la più totale comprensione. Altri ancora non hanno mostrato segni di vita, e per loro in futuro ci sarà solo Gandalf, così imparano! (Uahahahahah, così imparano a farsi vivi, almeno!!!!!!)
 
 
Visto, comunque, che io invito e poi non so mai chi o quanti ci saranno, ho effettivamente cucinato per un esercito, passando tutta la mattinata di sabato (tranne un rapido giro per acquistare le ultime cose, tipo teglie in alluminio e piatti di plastica). Che poi quelle non sarebbero diovute essere le ultime cose, l'ho scoperto solo dopo...
 
 
Il piano era di essere verso le 16 alla sala, sistemare tutto e rendermi presentabilmente mascherata, quindi accogliere i primi ospiti che si sarebbero fatti vivi verso le 17... illusa!!! Ancora non avevo realizzato di essere decisamente fuori tempo massimo... se sono riuscita ad uscire di casa con parte delle cose fatte per portarle alla sala verso le 16.30, è stato solo grazie all'aiuto di Baerbapapà che mi ha fatto da autista, e di AiLund e del Santo che hanno continuato il mio lavoro ai fornelli (forse ha contribuito anche la Squala, ma per quello che mi riguarda ha solo dato direttive già note...). Insomma, in ritardo su tutta la linea, con solo parte della pappatoria pronta eccetera, afferro tutte le buste possibili, carichiamo il tutto in macchina, e ppartiamo alla volta di questo posto che a piedi è in linea retta rispetto a villa Caos, ma che in macchina richiede strani giri per essere raggiunto...
 
 
Al secondo giro di roba, trovo ad aspettarmi una delle ospiti, la mitica Prof (nulla a che vedere con la famosissima Profe di internet, a parte il mestiere), seguita a ruota da Minigeologa, due carissime amiche conquistate nel giro di un paio d'anni, e che si sono dimostrate le persone più pazienti e resistenti della serata. Mi hanno offerto istantaneamente il loro aiuto, e così sono riuscita a vuotare le varie buste di schifezze nelle ciotole ed a prepararmi in un tempo utile per l'arrivo degli ospiti del parentado...
 
 
Inutile stare ad elencare l'ordine di arrivo di tutti, o che TUTTI, cavolo, avessero un regalo per me nonostante avessi scritto che il regalo era la presenza... non si è mai superato il numero di 20 persone, cosa che ha aumentato la forza centrifuga della stanza, colpendo i presenti con una forma di horror pleni conosciuta anche come "sindrome della tappezzeria" (ovvero, farli schiodare dal muro o dalle sedie era mission molto impiumable), però mi sembra che almeno un minimo si fossero assortiti...
 
 
Quando sono arrivati i musici, appena un pelo troppo tardi perché il percussionista (mr Bodhran per l'occasione) potesse salutare Evenstar ed il Vichingo, ho stabilito la mia regola: erano ingaggiati ma anche ospiti, quindi dovevano divertirsi, mangiare e bere come chiunque altro.
 
 
Che le mie capacità organizzative fossero scarse, si è evinto dopo poco. Troppa poca birra, niente acqua (problema risolto meravigliosamente riempiendo le bottiglie del succo di frutta con l'acqua del rubinetto), e continuava a mancare all'appello la bottiglia con la famosa-bibita-frizzante-scura e lo spumante del brindisi. Ma in effetti di questo mi sono preoccupata poco. Perché appena i musici hanno cominciato a suonare, io sono stata posseduta come mio solito (roba che neanche padre Amos), ed ho passato l'intera serata a zompettare come un'idiota, cercando di imitare la Riverdance, un qualunque ballo popolare, il cancan, o forse un misto di tutti e tre, il tutto pressoché digiuna (il nervosismo mi ha fatto diventare lo stomaco una prugna secca già dal pranzo), e quasi senz'acqua.
 
 
Sono riuscita a trascinare nel ballo volenti o meno, ho cercato di insegnare (???) i passi a chiunque capitasse a tiro, ho rischiato di addobbarmi almeno una cinquantina di volte, e salvo un piccolo incidente che ha coinvolto me e Taekwondoka, in cui lui ha pestato la mia pantofola, facendomi rovinare al suolo e lui sopra di me (in una posizione che, vista al termine e da statica avrebbe sollevato non pochi dubbi...), è andato tutto molto, molto bene, almeno nella mia ottica. Ho anche cantato un po', e trascinato AiLund a cantare per un paio di pezzi, ricevendo pure un sacco di complimenti credo totalmente ingiustificati.
 
 
Alla fine, stemati, sudati (almeno, io mi sarei dovuta ficcare in centrifuga...), dopo una piccola discussione sul prezzo della musica (volevo dare più di quanto mi avessero chiesto, perché sono amici, bravissimi, se l'erano meritato ed il prezzo pattuito era decisamente ridicolo... ma l'hanno avuta vinta loro), dopo che non ho alzato un dito per sistemare né niente, siamo tornati a casa carichi peggio dei re Magi... e lì, appoggiata sul baule, c'era la busta con lo spumante e la famosa-bibita!!!!!
 
 
Tanto per concludere degnamente, ho passato la notte in uno stato di ipereccitazione e con la pancia che borgogliava dalla fame... ma questa serata è valsa ogni secondo che l'ha composta!
 
 
Visto che so che passeranno di qui, un ringrazziamento ipersuperultramegaforte a Xiuh ed a Qualcuno, ad AiLund ed al Santo, ad Erbalista e ad Ugrocrucco, ad Evenstar ed al Vichingo... siete persone preziose, sono contenta di avervi nella mia vita! :)   

mercoledì 20 febbraio 2013

Mission: Impiumable (versione "a tutta birra")

Chi mi conosce sa che sono astemia. Anche se il termine più corretto sarebbe "allergica agli alcolici". Ed i più di quelli che mi conoscono aggiungono alla scoperta di questo fatto uno sguardo di compatimento ed espressioni del tipo "Ma come fai a vivere?!?".
 
 
(Immaginatevi la mia risposta, poi peggiorate la vostra immaginazione almeno del 20%. Io sembro buona.)
 
 
In ogni caso, visto che a breve mi circonderò di festaioli e che l'astemia è la stretta minoranza, ho precettato la preziosissima Xiuh perché mi facesse da consulente birraiola, e le ho proposto di andare in una fabbrica di birra che si trova dalle parti di casa mia.
 
 
In teoria, tutto molto carino. In pratica, io sapevo solo vagamente che la fabbrica si trovava qui, e non sapevo assolutamente né la via né il punto esatto. Quindi, nella mattinata di ieri mi sono messa a googlare, fino a trovare le informazioni necessarie, e cioè che la fabbrica è in realtà anche ristorante, che si trova in via X al numero Y (qui una mini ricerca sul sito dell'Atac mi ha confermato che potevo andare a piedi), e che, a detta del sito, in loco NON vendevano la loro birra... ma elencavano una serie di punti vendita, di cui uno proprio ad un tiro di sputo da casa. Di bene in meglio!
 
 
Insomma, giuliva ed inconsapevole, vado incontro ad un'ancor più inconsapevole Xiuh (che se non mi ha uccisa a questa mandata andrà annoverata nel numero dei santi laici, subito), prendiamo il treno alla volta di questa zona, e chiacchierando amenamente (nonché deliziando gli altri passeggeri con le nostre reminiscenze della Sora Cesira, in particolare di "The Italian Rhapsody"), arriviamo dalle parti di Villa Caos. Andiamo al punto vendita, una gastronomia che ho frequentato 2 volte in tutta la mia vita (una con Bodhisattva, l'altra ieri), e prima cerchiamo con lo sguardo, poi ci decidiamo a chiedere al commesso alla cassa, il quale ci comunica che il notorio nettare era "terminato, e non prevediamo di riprenderlo fino ai primi caldi". Però mostra una cortesia incredibile, e chiama per conto nostro alla fabbrica/ristorante, chiedendo se fanno vendita in loco e fino a che ora. Avendo avuto conferma, facciamo un salto da un influenzatissimo SuperMario, anche solo per permettermi di rinfrescare le nozioni sulla strada.
 
 
E qui comincia la Mission: Impiumable. Perché tra una cosa e l'altra, si erano fatte le 17, ed anche se le giornate si stanno sensibilmente allungando, decisamente cominciava ad imbrunire. Ed il percorso dell'atac parlava di una fantomatica traversa senza nome (in realtà inesistente), che noi abbiamo interpretato come una minuscola trada sterrata, più una mulattiera che altro, che si inoltrava sempre più dentro al famoso parco dove ho fatto Soldato Jane...
 
 
Dopo qualche minuto ed una buona manciata di metri, con una luce che rendeva indistinguibile l'argilla dalla fanga, abbiamo deciso di tornare indietro. Quindi, all'ennesima richiesta di indicazioni (con, per una volta, una risposta umana e comprensibile, che indirizzava almeno verso una strada più lineare), intrepide e non dome, abbiamo ricominciato ad incamminarci su strade illuminate e battute, maledicendo l'Atac.
Il tutto è andato bene fino a che non siamo arrivate in zona calda. Alcuni sporadici cartelli ci avevano dato la falsariga della giusta direzione, ma le luci andavano facendosi sempre più rade, la luce solare era ormai sparita da un pezzo, e stavo cominciando a pentirmi di aver trascinato la Xiuh in questa terribile scarpinata.
Al termine di un'immensa strada identificabile come "la strada giusta" solo perché qualche geio aveva attaccato le figurine con lo stemma del birrificio sui lumi (ma non aveva pensato di accenderli... capito, il genio?), arriviamo finalmente a questa... questa... impossibile definirlo, sembrava un'immensa stalla modernizzata... e salvo un paio di gruppi di luce accesi, totalmente al buio. Una scena da film horror. Cominciamo a girare intorno a questo coso, in puro stile random, io sempre più nervosa e dispiaciuta di aver coinvolto Xiuh, lei attratta dallo splendido cielo sopra di noi, quando alla fine ho l'illuminazione. Davanti al cancello con gli orari ed il telefono (inutilizzabile...), incomincio a dire "Eeeehi, voooi! Signori del birrificiiooo!". E, miracolo dei miracoli, qualcuno rispose!
 
 
No, non uno zombie, ma uno dei titolari. Il quale ci ha fatte entrare, ha ascoltato la mia goffa spiegazione, ha cominciato a parlare di birra (inizialmente rivolto verso di me, poi quando io mi sono girata verso Xiuh ha capito che per me stava parlando in farfallino), ha offerto a Xiuh un assaggio di rossa aromatizzata al cardamomo (che lei ha ALTAMENTE apprezzato, al punto che alla fine le ha dato una bottiglietta omaggio), ha preso l'ordine, lo ha imbottigliato, ed ha aggiunto all'omaggio anche n pacchetto di ciambelline alla birra, finite nella tasca (e nella pancia) di Xiuh per il sopracitato motivo.
 
 
Il rientro è stato molto più semplice, anche solo perché hanno realizzato che fuori era buio. Quindi, tintinnando come mucche al pascolo, con animi più sereni nonostante le gambe incrampite (almeno, parlo per me), siamo rientrate a villa Caos.
 
 
Il resto è un'altra storia, ed andrà raccontata un'altra volta :)

martedì 12 febbraio 2013

Note to self

Quando devi fare l'hennè, se non trovi i guanti in lattice, vai a comprarli in farmacia, invece di pensare che due bustine del supermercato tenute ferme dagli elastici possano bastare...

lunedì 4 febbraio 2013

Perché?...

Ci sono dei momenti in cui sembra che gli ingranaggi del mondo abbiano ricevuto una bella oliata.
 
 
Del nuovo lavoro, qualche buona notizia, movimenti di idee, finalmente una casa...
 
 
Ma alle volte basta poco o niente, un refolo di vento, e il tutto cade come un castello di carte.
 
 
E hai voglia a parlare di legge di Attrazione, di campi quantici eccetera. L'unica cosa che ti viene in mente è "Perché?".
 
 
Stasera ho voglia di abbracciare me stessa, e di abbracciare tutte le persone che, nel giro di due giorni, ho visto piangere, senza voglia di combattere, almeno per un po'...