mercoledì 23 maggio 2012

Evanescing

Reduce da una notte in cui la mia testa è pesata almeno 7 kg in più ed era immersa in una poltiglia da swamp monster (ma oggi i miei capelli sono più belli e più rossi che mai... devo ricordarmi la nuova ricetta!!!!!!! ^^), riflettevo su una delle "paturnie" di cui accennavo al Penta nei commenti al post precedente.


Le persone che mi conoscono da più tempo e che hanno avuto modo di frequentarmi questi ultimi mesi mi hanno detto che si è spezzato qualcosa, dentro di me. Inutile stare a rinvangare le cause; l'equilibrio che avevo conquistato si è perso, ed ora devo ricominciare da capo, e non è sempre facile. Al momento, nel tentativo di buttare fuori il mio malessere, sembra che io abbia portato tutte le mie percezioni a livello epidermico, e la lacrima scorre pure troppo facile...


Senza andare ad analizzare troppo anche questo tipo di sensazione, mi rendo conto che è tornata la mia voglia di svanire.Come anni fa, la mia testa si riempie di immagini di me che mi dissolvo, svanendo nell'aria come vapore, in maniera tranquilla ma definitiva. Come anni fa, osservo queste immagini senza soffermarmici troppo, pure se il desiderio che possa accadere è bruciante.


Ieri, tornando a casa sotto il diluvio del pomeriggio, seduta su di un autobus dai vetri completamente appannati, ho visto un ragazzetto, sarà stato un liceale, svegliarsi dai fumi del sonno (probabilmente ad opera della musica che si sparava direttamente nelle orecchie) e scrivere distrattamente, sulla condensa del vetro, la frase "Young man breaking away". Ovvero "Giovane uomo in fuga".


Per un attimo mi ha fatto sorridere. Però poi ho analizzato il mio modo di pensare. Forse che il mio desiderio di svanire non sia un desiderio di fuga, un sottrarmi a quello che la mia vita mi porterà naturalmente ad affrontare? Forse che io sono migliore, più matura, di un ragazzo che si sta rapportando adesso ad una realtà diversa in cui gli si richiede di assumersi delle responsabilità? No, non lo credo.


Avrei voluto ringraziarlo, ma era chiuso nel suo mondo di musica. Probabilmente adesso ha già dimenticato di aver scritto un desiderio di fuga sulla condensa di un autobus strapieno.

5 commenti:

Pentacontarca ha detto...

Si fugge per non soffrire, per dimenticare, per ribellione, per incapacità, per scarsa resistenza. Tante fughe quante sono le motivazioni. A volte vorrei fuggire anch'io: giubbetto di pelle, moto e carte di credito. Poi mi guardo dietro...resto in ascolto...e sento il famoso "spirto guerrier ch'entro mi rugge" ancora vivo.
Lancia e scudo in mano torno a combattere contro la vita.

Uffa, sti Lacedemoni dovevano per forza vincere o morire? ;)

Anonimo ha detto...

Quoto Penta in tutto. E tu sai che io una fuga l'ho anche messa in atto ma poi sono tornata :) Ho scritto sul tuo blogo!!!!! BBB

Kurandera ha detto...

@ Penta: le carte di credito lasciale a casa, se no sei rintracciabile... e poi, essere Lacedemone è una scelta di vita, non lamentarti con me!!! ^^


@ BBB: SEI TORNATAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Uff, non ho emoticon carine, se no ti facevo la ola!!!!! Però sono contenta che tu sia uscita dal tuo stato di lurking :D

Xiuhcoatl ha detto...

Si può scappare all'infinito, ma se ciò che ci fa scappare è dentro di noi è inutile ogni fuga :P

BBB? Sei tu? O.O Ma che bellezza! Ben riletta! :D

Kurandera ha detto...

Concordo totalmente con te, Xiuh. Se si fugge dalle nostre gabbie interiori, non ci sarà rifugio che tenga...