lunedì 22 aprile 2013

Diaita

Ogni tanto mi capita di fare delle riflessioni semiserie... oggi è stato uno di quei momenti.
 
 
Pensavo a quanto mi ha spinta a diventare vegetariana. Probabile che io l'abbia scelto già da tempo, pure se non saprei spiegare come. E probabile pure che la motivazione iniziale fosse quella spirituale, visto che in maniera non cosciente accarezzavo l'idea da prima che cominciassero a darmi fastidio carne ed insaccati (eccezioni, il salame ed il pesce in generale, che non ho mai potuto soffrire).
 
 
E' interessante per me pensare a come sia cambiata la mentalità. Millenni fa per essere spirituali andavi nel deserto e ti cibavi di locuste e miele, adesso arrivano i praticanti di dottrine X che ti dicono che nutrirsi di animali ti porta un karma pesante (cosa che non discuto, a parte che trovo i boscimani e gli aborigeni australiani tra le popolazioni più spirituali al mondo, e loro la carne la mangiano eccome... diciamo forse che hanno meno alternative...).
 
 
Tanta gente associa questo modo di nutrirsi alla dieta. E questo è un altro spunto di riflessione, perché "dieta" vuol dire letteralmente "stile di vita"... e qui, in questo momento, in questi ultimi 200 anni e passa, stiamo toppando in pieno lo stile di vita, più che la nutrizione. Voglio dire, un monaco benedettino non mangiava bene, in assoluto... eppure, tra un amanuense ed un impiegato di oggi, non avrei dubbio nell'indicare chi dei due stesse meglio, anche se l'impiegato facesse millemila calcoli e mettese tutta la cura del mondo nel pianificarsi un pasto.
 
 
Ogni tanto provo ad immaginarmi come mi comporterei se dovessi, per qualsivoglia motivo, fare un viagggio tra i sopracitati boscimani o aborigeni, o tra gli Inuit... indubbio che il mangiare mi comporterebbe non pochi disagi (specie tra gli Inuit che considerano una leccornia il grasso di foca brulicante di vermi...). Lì la scelta sarebbe tra la mia etica/abitudine/spiritualità e la sopravvivenza.
 
 
Stile di vita, signori. L'unica cosa che funzioni sul serio è riallacciarci alla Terra e fidarci del nostro corpo, che a prescindere da quanto ci possa dettare il resto sa SEMPRE cosa è meglio per noi...
 
 
...e scusate e questo ragionamento è frammentario e sparso...

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