Sì. Anche quest'anno, Montelago.
Questo è stato l'anno delle defezioni, del "mi prendo due giorni per vedere com'è" e poi scoprire che la marea di gentaglia che lo invade mi ha fatto perdere un po' la voglia, del terreno in puro stile Woodstock, della mia prima vera tenda e di come montarla... ma andiamo per ordine.
Tanto per cominciare, niente sveglia allucinante. Non passando per Valmontone, non ho sentito il bisogno di fare le 4.30 come l'anno scorso. Comunque, sveglia presto, colazione lampo, gestione incasinata delle cose come mio solito, i viejos che mi scortano a Termini ('un sia mai che sparisco per strada), io che ricordo di avere il treno alle 7.45 e poi realizzo, guardando di nuovo il biglietto, che era alle 9.35, quindi faccio un salto da Borri per prendere l'ennesimo libro di Terry Pratchett (una piccola guida curata come un'enciclopedia alfabetica a Discworld), e tra quello e le cuffie con la musica del mio cellulare (sempre più tacchino farcito)riesco a far passare il tempo, ridendo come un'idiota, finché non arriva finalmente l'annuncio del binario e posso salire in treno (e qui si conferma che Murphy ce l'ha con me, perché davanti a me si siede una signora piccolina che si fa l'intero viaggio comodamente spaparanzata, rendendomi impossibile lo stendere le gambe...).
Appuntamento alla stazione di Foligno con la Zirlatrice, una ragazza fantastica conosciuta al Full Moon (che chiamerò così perché è in grado di zirlare come un grillo, non chiedetemi come fa), e viaggio in navetta, condividendo musica e discorsi (abbiamo parlato tantissimo, in questi due giorni...), quindi arrivo a Montelago con luuuuuuuunga passeggiata attraverso il campo - strada fangosa in modo incredibile, impossibile che la navetta potesse praticarla), facciamo un pezzo di strada con una riservatissima ragazza del nord con i capelli in parte tinti blu elettrico e la compostela sullo zaino, quindi entriamo nell'accampamento. Qui ci separiamo, io più o meno seguita da una ragazza che poi diventerà la mia ombra (dal fichissimo nome fantasy ma totalmente priva di spirito di iniziativa, e che quindi si appoggia totalmente a noi, specie a me... U_U), la Zirlatrice verso i suoi amici, seguita a ruota dalla ragazza della compostela (che si appoggerà al loro campo, ma con più spirito di iniziativa individuale).
Trovare il resto della compagnia del Labicano è un'impresa, ma alla fine ci riesco. Solo, tra le varie pozzanghere e fango, mi bagno le scarpe (sono andata coi sandali... pessima, pessima idea...), il piede comincia a slittarci dentro che è un piacere, quindi li levo e comincio a girare scalza, diventando in pochissimo tempo l'immagine degli Hobbit quando girano per Mordor (Xiuh, tu approverai, avendomi sempre detto che sono un Hobbit un po' troppo cresciuto ;) ). Arrivata comunque al punto dell'accampamento, gioisco nel vedere che quest'anno siamo attrezzati con un gazebo...
Mentre Sportsy mi aiuta a montare la tenda (quella ragazza vive di attività, ed è stata non solo un aiuto stravalido, ma anche un genio nello spiegarmi l'how to in maniera semplicissima), si monta lo stendardo (quello famoso, disegnato lo scorso anno dal Menestrello che quest'anno non c'è), e si comincia a provvedere al pranzo, pranzo cui si appoggia la suddetta ragazza-ombra (che, ci racconta, doveva venire con degli amici che poi le hanno dato buca... l'abbiamo invitata per compassione e spirito di solidarietà, ma dopo un po' che parlava me ne sono pentita...). Quindi, giro per il mercato, il Mortimer's Pub, ascoltiamo musica e rivediamo un po' di gente (tra cui il fotostalker dello scorso anno, cosa che mi fa un po' irrigidire, ma per fortuna non pare notarmi, forse perché ho messo le orecchie da elfo...), e lì noto una cosa: se c'è musica folk io ho voglia di ballare comunque, mentre i Labicanensi aspettano la notte... di conseguenza, io cerco qualcuno con cui ballare - e finisco per farlo fuori dalla tenda con Zirlatrice, entrambe scalze (cosa che si rivelerà essere una pessima idea...), mentre loro rimangono seduti tranquilli (salvo Sportsy che mi svela il mondo del pogo seduto...).
Ok, ammettiamolo, non mi sono fatta questo Montelago per la musica.
La gente mi vede e mi fotografa. Un ragazzo filma me e Zirlatrice che balliamo (e ci fa ripetere la sequenza più volte, perché se devo fare qualcosa sul serio mi impapero e scivolo sulla guazza). Riprendo contatti con alcuni dei bancarellai, che ho conosciuto e si ricordano di me con affetto (specie i signori delle pietre... adorabili!!!!). Incontriamo barbari e soggetti strani-ma-divertenti, parliamo con tutti, sorridiamo per il solo piacere di farlo (cosa che, la sera, mi ha tirato dietro un ragazzino ciucco perso che mi si è appiccicato per ballare e non sapevo più come sbolognare...).
Ho sentito però la mancanza del Russo, di Wolfen e della Lupacchiotta (meno di Shadow. Che ci fosse o meno, mi sono resa conto, mi lascia indifferente). Mi è mancato Menestrello, e lo spirito di comunità che riusciva a creare (io sono una misantropa assurda, ma ci tengo a fare in modo che il gruppo capisca che comunque ci sono...).
Sono rimasta in giro fino a sera tardi, ballando un po' con Sportsy e con Butterfly, una meravigliosa persona, quindi ho deciso di tornare in tenda per provare a dormire un po'. Illusa. A parte il casino del concerto, la gente aveva deciso (ed in certi casi lo dichiarava anche esplicitamente, con tanto di coro da stadio) che "a Montelago non si deve dormire". Di conseguenza urli, schiamazzi, "Valeriooooooooooo" vari; placato questo, alle 4.30 qualcuno si è fatto una bella suonata al djembe (e giuro, chiunque fosse lo avrei ucciso, pure se era bravo - e lo era parecchio...); e, per finire, il pianto disperato di un bambino. A quel punto, totalmente insonne, ho deciso di prepararmi per affrontare il nuovo giorno... (di buono c'è stato il fatto che la nuova tenda teneva l'umidità molto meglio della "3 secondi" dell'anno scorso, e che il sacco a pelo invernale più la protezione in cotone cucita chissà quanto tempo fa da farmor hanno fornito il giusto grado di calore per affrontare la notte serenamente - è vero, ho avuto i crampi comunque, ma sono dipesi dall'impossibilità di muovermi più che da altro. Adesso mi serve solo un materassino decente)
Vestita, più o meno lavata - le salviettine umidificate servono, ma non sono totipotenti -, mangiato parte del pacchetto di Grancereale ed un po' di mandorle, rimesse le orecchie da elfo, ho preso di petto la giornata nel modo migliore. Girando per il mercatino.
Quindi, mi sono fatta prendere da un attacco di treccite. E dato che ero venuta a Montelago anche con l'idea di fare trecce ad offerta libera (totalmente libera per le trecce semplici, a partire da 3€ per quelle con i nastri), ho intrecciato i capelli di Butterfly subito dopo pranzo e, resistendo strenuamente alla tentazione di dormire, ho cercato i ragazzi del Gerbillo per fare trecce anche lì.
Inizialmente, mercatino moscio - ho fatto una treccia alla fidanzata del mitico Bodhranista -, quindi ho fatto l'ennesimo giro per il mercatino vero, poi, con l'aiuto di Zirlatrice, la cosa ha preso piede e mi sono ritrovata a fare lavori interessanti (senz'altro il più bello proprio su Zirlatrice, una finta crown braid con nastro a tracciare un pentacolo). Quindi, persa l'accensione dei fuochi - cosa che mi è dispiaciuta - e la danza del ventre - cosa che non mi è dispiaciuta troppo -, sono andata a procacciarmi la cena, di nuovo in giro per il mercatino, quindi in tenda a parlare con Zirlatrice fino alle 3 e rotti (ed abbiamo deciso di andare in Irlanda insieme).
Una volta partita lei, ho provato di nuovo a dormire, con più successo del giorno prima anche se comunque col sonno disturbato dai vari casini e concerti (ad un certo punto, quando già stava facendo chiaro, mi sono svegliata di soprassalto pensando che stesse suonando la sveglia; invece era musica mandata a basso volume dal palco - da lì la decisione che, in ogni caso, al prossimo Montelago niente sveglia con le cornamuse, troppo confondibile).
Svegliata comunque troppo presto, dopo aver deciso di bypassare la colazione ed aver compiuto un po' di abluzioni rimandate per troppo tempo, ho smontato quanto più rapidamente la tenda e fatto il mio bagaglio (il tempo sembrava minacciare molto), ho chiesto a Red, venuto anche lui, uno strappo fino a Foligno (lui invece me l'ha offerto fino a casa... caro ragazzo!!!), ho salutato la sola Butterfly, unica ad essersi svegliata (e che ho allarmato con le mie previsioni metereologiche, che in seguito ho scoperto essere totalmente infondate), e sono partita, carica di cose nuove, un sacco di fango, sonno, tagli sotto ai piedi (ed una spina che stava facendo infezione... ouch!!!!), ma anche divertimento e voglia di riprovare ancora.
E senz'altro, Valerio era con noi.
Ok, ammettiamolo, non mi sono fatta questo Montelago per la musica.
La gente mi vede e mi fotografa. Un ragazzo filma me e Zirlatrice che balliamo (e ci fa ripetere la sequenza più volte, perché se devo fare qualcosa sul serio mi impapero e scivolo sulla guazza). Riprendo contatti con alcuni dei bancarellai, che ho conosciuto e si ricordano di me con affetto (specie i signori delle pietre... adorabili!!!!). Incontriamo barbari e soggetti strani-ma-divertenti, parliamo con tutti, sorridiamo per il solo piacere di farlo (cosa che, la sera, mi ha tirato dietro un ragazzino ciucco perso che mi si è appiccicato per ballare e non sapevo più come sbolognare...).
Ho sentito però la mancanza del Russo, di Wolfen e della Lupacchiotta (meno di Shadow. Che ci fosse o meno, mi sono resa conto, mi lascia indifferente). Mi è mancato Menestrello, e lo spirito di comunità che riusciva a creare (io sono una misantropa assurda, ma ci tengo a fare in modo che il gruppo capisca che comunque ci sono...).
Sono rimasta in giro fino a sera tardi, ballando un po' con Sportsy e con Butterfly, una meravigliosa persona, quindi ho deciso di tornare in tenda per provare a dormire un po'. Illusa. A parte il casino del concerto, la gente aveva deciso (ed in certi casi lo dichiarava anche esplicitamente, con tanto di coro da stadio) che "a Montelago non si deve dormire". Di conseguenza urli, schiamazzi, "Valeriooooooooooo" vari; placato questo, alle 4.30 qualcuno si è fatto una bella suonata al djembe (e giuro, chiunque fosse lo avrei ucciso, pure se era bravo - e lo era parecchio...); e, per finire, il pianto disperato di un bambino. A quel punto, totalmente insonne, ho deciso di prepararmi per affrontare il nuovo giorno... (di buono c'è stato il fatto che la nuova tenda teneva l'umidità molto meglio della "3 secondi" dell'anno scorso, e che il sacco a pelo invernale più la protezione in cotone cucita chissà quanto tempo fa da farmor hanno fornito il giusto grado di calore per affrontare la notte serenamente - è vero, ho avuto i crampi comunque, ma sono dipesi dall'impossibilità di muovermi più che da altro. Adesso mi serve solo un materassino decente)
Vestita, più o meno lavata - le salviettine umidificate servono, ma non sono totipotenti -, mangiato parte del pacchetto di Grancereale ed un po' di mandorle, rimesse le orecchie da elfo, ho preso di petto la giornata nel modo migliore. Girando per il mercatino.
Quindi, mi sono fatta prendere da un attacco di treccite. E dato che ero venuta a Montelago anche con l'idea di fare trecce ad offerta libera (totalmente libera per le trecce semplici, a partire da 3€ per quelle con i nastri), ho intrecciato i capelli di Butterfly subito dopo pranzo e, resistendo strenuamente alla tentazione di dormire, ho cercato i ragazzi del Gerbillo per fare trecce anche lì.
Inizialmente, mercatino moscio - ho fatto una treccia alla fidanzata del mitico Bodhranista -, quindi ho fatto l'ennesimo giro per il mercatino vero, poi, con l'aiuto di Zirlatrice, la cosa ha preso piede e mi sono ritrovata a fare lavori interessanti (senz'altro il più bello proprio su Zirlatrice, una finta crown braid con nastro a tracciare un pentacolo). Quindi, persa l'accensione dei fuochi - cosa che mi è dispiaciuta - e la danza del ventre - cosa che non mi è dispiaciuta troppo -, sono andata a procacciarmi la cena, di nuovo in giro per il mercatino, quindi in tenda a parlare con Zirlatrice fino alle 3 e rotti (ed abbiamo deciso di andare in Irlanda insieme).
Una volta partita lei, ho provato di nuovo a dormire, con più successo del giorno prima anche se comunque col sonno disturbato dai vari casini e concerti (ad un certo punto, quando già stava facendo chiaro, mi sono svegliata di soprassalto pensando che stesse suonando la sveglia; invece era musica mandata a basso volume dal palco - da lì la decisione che, in ogni caso, al prossimo Montelago niente sveglia con le cornamuse, troppo confondibile).
Svegliata comunque troppo presto, dopo aver deciso di bypassare la colazione ed aver compiuto un po' di abluzioni rimandate per troppo tempo, ho smontato quanto più rapidamente la tenda e fatto il mio bagaglio (il tempo sembrava minacciare molto), ho chiesto a Red, venuto anche lui, uno strappo fino a Foligno (lui invece me l'ha offerto fino a casa... caro ragazzo!!!), ho salutato la sola Butterfly, unica ad essersi svegliata (e che ho allarmato con le mie previsioni metereologiche, che in seguito ho scoperto essere totalmente infondate), e sono partita, carica di cose nuove, un sacco di fango, sonno, tagli sotto ai piedi (ed una spina che stava facendo infezione... ouch!!!!), ma anche divertimento e voglia di riprovare ancora.
E senz'altro, Valerio era con noi.
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