sabato 5 febbraio 2011

I nascondigli di Roma...


Chi mi conosce lo sa, non amo molto questa città in cui vivo.


E' una perenne overdose di traffico, folla, caos, polveri sottili e spesse, tramontana d'inverno e caldo assurdo d'estate. E frequentemente puzza.


Fosse per me, cercherei un altro posto dove vivere... perché Roma è senz'altro una città stupenda, come scorci storici e tutto... ma uno non si può sentire un turista tutto l'anno solo per sopravvivere... a meno che uno non sia Barbapapà...


Ecco. A lui devo i più piacevoli giri per la città. Le gite di classe, in confronto, facevano pena. Perché, a differenza mia, lui adora Roma, se la studia, va a scoprire i dettagli, possibilmente li fotografa, studia gli scorci, la vive insomma.


Oggi gli avevo proposto di fare una passeggiata, tanto per non stare chiusa in casa ad abbrutirmi davanti al computer. E lui ha accettato. Solo, il termine "una passeggiata" era troppo vago. Io pensavo che saremmo andati verso il parco vicino casa a scarpinare un po'. Lui invece come meta aveva Trastevere.


Abbiamo preso il treno, un bus, quindi ci siamo inerpicati per strade e vicoli, sulla banchina puzzolentissima del Tevere (purtroppo le scale sono usate come latrina...), tracciando bizzarri giri ad anello per stradine in apparenza tutte uguali, in cui cambiava solo il nome e qualche dettaglio, con lui armato perennemente di cannone ed io che guardavo tutto ciò che potesse sembrare "strano".


In un vicolo, siamo stati attratti rispettivamente da delle percussioni e da una serie di strumenti (vi sfido ad indovinare chi è stato attratto da cosa ^^), e così abbiamo conosciuto un gentilissimo signore persiano, tale Mohssen Kasirossafar (non chiedetemi come si pronuncia...), musicista, liutaio, restauratore di strumenti medioevali e gattaro. Fantastico. Lui e Barbapapà si sono estraniati a parlare di fotografia, io ho spupazzato i due gatti che giravano in negozio (amooooriiiii!!!!!!!!! Pure se uno mi ha morsa, per giocare... =^.^=). Fino a poco fa, papà ha lavorato sulle foto che gli ha fatto, in modo da potergliele mandare via mail, ovviamente col mio aiuto visto che è daltonico...


Poi, strada facendo, tra un saluto al mio idolo Giordano Bruno ed un giro tra gli artisti di piazza Navona, ci siamo mangiati una meravigliosa focaccia da forno, unta e bisunta, con pomodori ed olive... ottimo modo per concludere la passeggiata...



 



...con una sete assurda!


 



E, per concludere in bellezza, la primissima falce di luna, molto stregattesca, che ci ha accompagnato per tutto il viaggio di ritorno...

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