Nonostante il derby e la pioggia battente, ieri abbiamo fatto, con Fabiana, un nuovo stage, il primo di un ciclo sulla Dea triplice.
Abbiamo parlato delle Moire e delle Norne, di una dea africana delle acque, di acqua in generale e del suono L, di abissi al di fuori e dentro di noi, di ciò che viviamo come negativo, ed abbiamo danzato fino ad uscire dal corpo, con lo Zaar, col sirtaki, con musiche arabe danzate con e senza velo. E' stato fantastico ed estenuante, non c'è che dire.
Mi ha fatto strano rendermi conto di essere l'unica a bruciare le cose negative. Va bene che dovevo essere l'unica non-cristiana lì in mezzo a questo gruppo di donne (pure se alle volte ho qualche dubbio su Fabiana... ), però cavolo, pure nelle tradizioni cristiane è rimasto questo retaggio del paganesimo di bruciare cose vecchie o negative, no? Invece, quando si è trattato di vedere chi se la sentiva di bruciare una corda che abbiamo usato per simboleggiare i nostri limiti, sono stata l'unica ad alzare la mano... ed alla fine dello stage, mi sono pure offerta di bruciare certi fogli su cui avevamo scritto le nostre più grandi gabbie o i nostri tratti caratteriali meno graditi. E' venuto un bel fuoco... una puzza allucinante, ovviamente (la corda era di nylon...), ed ho carbonizzato tutto il calcare del pentolino di Barbapapà... ma se vi dicessi che quel fumo era proprio strano... mi credereste?
(e comunque, devo proprio prendermi un contenitore di metallo in cui bruciare le cose... non posso usare quello di Barbapapà...)
In ogni caso, oggi sono a pezzi, con le braccia e con le gambe... secondo me, è tutta colpa (o merito?) dello Zaar...
lunedì 14 marzo 2011
A colpi di Zaar
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
scusami, sono una capra di natura, però mi ha incuriosito una cosa.
A quale corrente di "credenze" ti appoggi?
Posta un commento