giovedì 30 giugno 2011

Independence Day


Oggi, nello shopper di Emergency che tanto si è rivelato utile come slittino, oltre ai vari quaderni (quello del lavoro ed il ridicolo porta appunti del corso che non ho più seguito), allo scialle dell'ORP regalatomi da una paziente, ed a vari frammenti di carta, ci stava anche il cellulare aziendale. Ancora inscatolato, praticamente nuovo.


Ho messo in borsa anche un cd di pezzi musicali allegri, perché alle volte fa bene.


Finito il lavoro, sono andata alla fermata dell'autobus, e mentre aspettavo sotto il caldo afoso di questa mattinata che diventava pomeriggio, cercando di nascondermi all'ombra della tabella dei vari mezzi, ho visualizzato i ganci che mi avevano trattenuta per questi 11 mesi scarsi uscire dalla mia carne.


Ero consapevole e tesa fino in fondo.


Ogni passo che facevo su quella strada diventata automatismo riverberava nella mia coscienza. Ogni dettaglio assumeva nuove sfumature, ora che stavo andando a togliermi di dosso questo che sentivo non come un lavoro, ma come un giogo.


Tutti mi hanno guardata con un'aria di commiserazione, ma ho visto in molti di loro il rimpianto di un coraggio che non hanno e che non possono permettersi. Solo chi non ha vincoli e crede nelle proprie capacità può rinunciare ad un contratto che di vantaggioso ha solo il nome.


Mi hanno chiesto più volte se fossi proprio decisa. Mi è stato confidato che sono stata una lavoratrice più che affidabile, che le persone con cui ho lavorato chiedevano di nuovo di me.


Ma non era più il tempo per fare i bilanci, e so che la situazione, per me, non sarebbe migliorata, lì dentro.


Vedevo i ganci che mi tenevano appesa penzolarmi intorno. Non ero, non sono più carne in vendita.


Non sono più una mercenaria dell'ambiente sociosanitario.


Uscendo, finalmente sgravata da inutili burocrazie (anche se mi resta qualcosa ancora da fare, lunedì mattina), mi sonoi visualizzata nuova.


Affilo la spada. Aspetto.


Ci sarà sempre bisogno di qualche guerriero. Ed io, da brava strega-sciamana, so esserlo.



 



 


I can no more be bound
Than the hawk in flight
And I am the fires
That burn in the night



And I am the shaking
And quaking of the earth
And I am the water
Of the worlds rebirth




I am freedom
I am freedom
I am freedom
I am freedom




I am no more contained
Then that the waves on the sea
I cannot be chained
Because I must be free




And I am the fire
That burns in all things
The bell that tolls
With freedoms call
Shake when you hear me ring




I am freedom
I am freedom
I am freedom
I am freedom

 

2 commenti:

kammi ha detto...

Tieni la spada-mente sempre affilata, pronta a nuove e sicuramente più intriganti battaglie. Sono contenta per te, in bocca al lupo! :D

Kurandera ha detto...

Campi il lupo!!!!!!!! ^^ Sicuramente, l'esperienza acquisita mi permetterà di evitare altra gente disposta a metterti i piedi in testa per guadagno...